Villa Santos

IL CALECESTRUZZO COME REAZIONE ALLA DOLCE VIOLENZA DI UN'URBANIZZAZIONE FALLITA.

Il lotto, di forma triangolare, confinante ad Est con una strada cantonale fortemente trafficata, costituisce l’ultima reliquia di una zona agricola urbanizzata, brutalizzata e ormai banalizzata da costruzioni senza spirito.

A sud-ovest, un’apertura sul paesaggio agricolo e sulla regione del jura, incorniciata tra una fattoria e un magnifico tiglio, fornisce il solo orizzonte visivo degno d’interesse.

La nostra costruzione é la metafora della pietra nel campo, ancorata nel terreno malgrado la pulizia intensiva di un’urbanizzazione impegnata ad annientare tutti i segni di una natura che ivi dimorava, tanto sensibile quanto rispettabile.

Questa piccola costruzione risponde espressivamente alla volontà di normalizzazione clinica del paesaggio, allo stupro regolamentato dei nostri siti rurali, in reazione alla brutalità di un’urbanizzazione senza nerbo, caratterizzata dall’assenza di intenzioni architettoniche.

Le limitate risorse inducono ad una realizzazione in cemento armato grezzo realizzato grazie a dei casseri formati con pannelli OSB. La copertura, in calcestruzzo, é ricoperta da uno strato di impermeabilizzazione posato da bordo a bordo, secondo il ritmo dei casseri.

In presenza di forti piogge, l’acqua scola davanti la grande apertura vetrata, come una cascata naturale. E allora…