L’ obbiettivo di questa riprogettazione interna per una casa ex novo è quello di estrarre il massimo potenziale dalle caratteristiche dell’edificio, aumentando la sua capacità funzionale e la qualità di uso.

Originariamente il progetto presentava in pianta due camere e una suite e si sviluppava longitudinalmente attraverso un piano stretto e profondo su due fronti (verso est e verso ovest), cosi da dare una forte valenza ad entrambe le facciate.

Vi erano due intenzioni principali per questa ristrutturazione interna: da un lato, riorganizzare la sua distribuzione programmatica con maggiore efficienza che avrebbe consentito la creazione di un nuovo spazio in grado di essere utilizzato come ufficio informale o stanza delle risorse; dall'altro, riservare i fronti per gli spazi primari (cucina, soggiorno e sala da pranzo, camere da letto), riposizionando i servizi nella zona centrale della pianta.

Questi obiettivi sono stati raggiunti ottimizzando ogni metro quadrato di superficie, minimizzando le aree perse per circolazione o irregolarità e regolando ogni spazio sull'involucro dell'area minima richiesta dall'uso (permettendo di ridurre l'impianto di alcuni spazi e favorendo altri con aree previste insufficienti).

Di conseguenza, per rispondere all'uso intensivo delle aree di costruzione, è stato scelto un approccio minimale, insistendo su superfici pulite e bianche in grado di massimizzare contemporaneamente la sensazione di spazio e il modo in cui la luce viaggia attraverso il tutto.

L'organizzazione del progetto di questa residenza è pragmatica, con un approccio sistematico di come e con quanta intensità ogni spazio viene utilizzato e vissuto, e come ogni spazio si relaziona con gli altri nel contesto di flussi, routine e circuiti quotidiani.

Tuttavia, è un design intrinsecamente inscritto nella cultura architettonica portoghese, sia nella sua distribuzione che nei suoi materiali, con pavimenti in rovere su tutti i piani e marmo a Estremoz nelle zone umide.

Anche se conforme al desiderio di estrarre le massime prestazioni dal suo involucro fisso, questo progetto ha posto una cura ossessiva in ogni dettaglio (con una forte attenzione al design della carpenteria), introducendo piccoli momenti di sorpresa e contemplazione nella sua architettura, arricchendo e animando l'esperienza a casa.

Il risultato è un'esperienza architettonica serena, in grado di sfruttare il massimo potenziale offerto dalla costruzione.

The purpose of this interior redesign for a recently built townhouse was to extract the maximum potential from the building characteristics, increasing both its functional capacity and the quality of its use.

Originally featuring two bedrooms and a suite, this townhouse has two fronts (facing towards the east and the west) with a narrow and deep plan, turning both façades into valuable real-estate.

There were two main intentions for this interior renovation: on one hand to reorganize the layout in a more efficient way making possible a fourth space that could be used as an informal office or as a makeshift bedroom; on the other, to reserve the fronts for the primary spaces (kitchen, living and dining room, bedrooms), repositioning the services in the central area of the plan.

This was achieved by optimizing every square meter of surface, minimizing areas lost to circulation or irregular layouts, and adjusting each space to the minimal envelope its use required (allowing to decrease the original footprint of some spaces while increasing those with insufficient proposed areas).

Therefore, in order to balance the intensive use of the construction areas, a very minimal approach was devised, insisting in clean white surfaces to maximize both the sense of space and how light travels throughout the house.

This townhouse’s plan organization is a pragmatic one, with a systematic approach to how -and with how much intensity- each space is used and lived, and how it interacts with other spaces in the context of the house fluxes, routines and circuits in the day-to-day life.

It is, though, a design very much inscribed in the Portuguese architectural culture both in its organization and materials, with oak flooring throughout and Estremoz marble on the wet areas.

Even if conformed by the desire to extract the utmost performance from its fixed envelope, obsessive care was put into every detail (with an intense focus on carpentry design), inscribing small moments of surprise and wonder in the architecture, joyfully enriching the experience of the home.

The end result constitutes a soothingly serene architectural experience that maximizes the building’s potential.

Design team:

Architecture: Tiago Do Vale Arquitectos
Architecture Team: Tiago Do Vale, Florisa Novo Rodrigues, With Camille Martin, Adele Pinna, Teresa Vilar, Clementina Silva, Hugo Quintela, Adriana Gomes