Migliore+Servetto Architects torna a progettare per Max Mara una mostra, innovativa e digitale, per raccontare l’heritage della storica casa di moda. A partire dal 28 novembre 2017, un’ulteriore e inedita edizione coreana della retrospettiva “Coats!” si aggiunge alle precedenti tappe di Mosca (2011), Pechino (2009), Tokyo (2007) e Berlino (2006).

A Seoul, al centro dell’ampia Art Hall 1 del Dongdaemun Design Plaza di Zaha Hadid, prende forma un impianto architettonico maestoso: un’importante cupola sostenuta da 7 volumi irregolari emerge dal buio, plasmata dal gioco di luci e ombre, per porsi in dialogo con l’architettura del DDP. Ispirate ai monoliti utopici dell’architetto francese Étienne-Louis Boullée, linee geometriche pure, dall’accentuato valore simbolico, definiscono una struttura aperta, estremamente permeabile, che può essere attraversata in più direzioni, offrendo a ciascun visitatore personali percorsi di visita.

Al di sotto della cupola è stata progettata un’ampia volta, in grado di smaterializzarsi come un grande planisfero, per dar vita ad una narrazione dinamica e pulsante capace di restituire la sensibilità e l’attenzione artistica di Max Mara. Su questo spazio, la giovane artista Yiyun Kang è stata chiamata, infatti, ad interpretare la tematica della mostra con una performance digitale, per avvolgere l’osservatore in un racconto poetico in cui affiorano immagini di tessuti, volumi e corpi.

Questa cupola imponente, resa viva al suo interno dall’opera dell’artista, sovrasta con i suoi 13m di altezza una piazza grandiosa dove una selezione di capi, rappresentativi dei singoli decenni, prende forma in un sapiente effetto di luci che riporta in primo piano il valore del cappotto, aprendo al racconto delle 7 wunderkammer.

Tappe successive di un percorso di scoperta che a partire dagli anni ’50 ad oggi esplora l’evoluzione del marchio, le scenografiche “camere delle meraviglie ”delineano e ritmano l’itinerario espositivo. Come 7 scrigni preziosi, ognuna si schiude offrendo uno spettacolare scenario, specifico per ogni decade, progettato per porre in dialogo i cappotti con ricche raccolte di oggetti, immagini d’epoca ed evocazioni scenografiche di racconto. Ogni ambiente è caratterizzato da un ricercato insieme di suoni, musiche, profumi, esperienze tattili che completano la narrazione, creando microcosmi unici nell’allestimento e nell’atmosfera pienamente immersiva.

La mostra di Seoul si propone, dunque, di giungere al cuore dell’heritage di Max Mara, svelando la forte portata artistica e l’innovazione continua che caratterizzano da sempre la produzione di questo marchio iconico del made in Italy.

“Crediamo che oggi il valore dell’esperienza del luogo sia sempre più importante. La nostra intenzione è quindi che questa mostra offra un unicum narrativo, esperibile nella sua purezza solo in questo luogoe in questo tempo. Un sistema articolato di spazi capace di coniugare moda, arte e design nell’abbraccio di una grande cupola.” Ico Migliore e Mara Servetto.

Migliore+Servetto Architects