Un complesso ciclo di lavori di ristrutturazione compiuti su un villino del ’30 nel rione Prati in Roma, seguito da un meticoloso percorso di completamenti di arredo, trasforma il grande e vuoto appartamento nell’abitazione di una coppia di appassionati di design, architettura e buona cucina.

Un faticoso lavoro a due mani, condotto in particolare a fianco della padrona di casa, ripercorre tutti i luoghi del grande appartamento, andando a rispondere a tutte le esigenze funzionali e di contenimento espresse dalla Committenza, senza trascurare il sapore assolutamente minimale delle proposte.
E’ così che tra moduli sospesi a parete, geometrie elementari, assenza totale di maniglie a favore di prese nascoste, assenza di colori ed in nome di un totale black & white, si delineano i vari locali ed il sapore dell’intervento, soffice, mai aggressivo, e comunque curato nei minimi dettagli.

Come spesso succede in questi casi, a monte dell’operazione si indugia non poco sulla possibilità di conservare le pavimentazioni originali in marmette di graniglia beige con greche in nero, belle soprattutto perché originali e cariche del loro sapore artigianale e povero, ma meno calde e rassicuranti del caldo parquet di rovere che si decide di posare quantomeno nella zona notte.

Alla cucina, anche considerata la grande passione dei proprietari per l’arte culinaria e l’abitudine a ricevere ospiti in quantità, viene dedicata un’intera sala, in posizione centrale alla casa, allestendo qui una composizione ad isola di Toncelli dalla dotazione in termini di elettrodomestici (tutti di Gaggenau) quasi industriale.

Quasi tutti artigianali invece, salvo poche eccezioni, gli arredi a completamento dei vari ambienti. In particolare :
1. l’ingresso, con consolle sospesa a parete di Pastoe,
2. il guardaroba ospiti con luce integrata, di esecuzione artigianale (Dolmen) su disegno dell’architetto, a compensare una piega muraria anomala,
3. la sala da pranzo, con il tavolo di esecuzione artigianale (Dolmen) sempre su disegno con base in laccato lucido nero e piano in vetro con vassoio centrale e mini giardino zen, il tutto sovrastato dalla grande sospensione skygarden di Flos, a citare con il suo interno decorato gli stucchi originali presenti a soffitto; a parete una serie di contenitori sospesi ancora in nero lucido, tutti di esecuzione artigianale su disegno, soddisfano il contenimento richiesto;
4. nel salotto, una grande composizione di divani da centro stanza (wall di living divani) si posiziona al centro della sala, segnato ancora da una celebre sospensione, la 2097 di Gino Sarfatti ora prodotta da Flos; mentre spot a incasso a parete di viabizzuno segnano con accenti di luce gli episodi più salienti, primo fra tutti il mobile TV. Ancora su disegno e di esecuzione artigianale, silenzioso, e minimale nelle sue rigorose geometrie black & white, dopo un primo sguardo superficiale rivela in realtà una inaspettata sorpresa: una delle sue ante in maniera impercettibile si rigonfia verso la sala, disegnando una morbida ‘duna’ bianca.

Filippo Bombace

  • Vario Combinazione Frigo-Congelatore | RB 492/RB 472

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    Gaggenau

  • Lem Stool

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    lapalma

  • Piano Cottura a Gas Serie 200 | VG 295

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    Gaggenau

  • Vario Combinazione Frigo-Congelatore | RB 492/RB 472

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