Raptor tavolo RT01

Tavoli pranzo di Raptor, Disegnato da Aleksander Pantopulos, Sotyrys Pantopulos

Descrizione del prodotto

Concept

a progettazione è un processo,

Un processo volto alla creazione di nuove qualità può originare nuove idee e suggerire nuove direzioni di sviluppo; grazie alla tecnologia idee e progetti considerati attualmente irrealizzabili divegono realtà. La tecnologia rende possibile l’evoluzione del pensiero volto alla creazione e permette che il dettaglio suggerisca nuove forme. Esso è l’elemento più fondamentale nella realizzazione di un progetto: il dettaglio che eleva e determina il carattere e la qualità dell’oggetto. Le concezioni a monte della creazione di nuovi oggetti, grazie a soluzioni avanzate della tecnologia tanto in ambito progettuale – mediante le tecniche di creazione e descrizione di poligoni tridimensionali e il trasferimento del progetto nella realtà – quanto nella sfera dell’esecuzione e della lavorazione, mostrano nuove direzioni di sviluppo del design.
L’evoluzione tecnologica permette che le ispirazioni e il processo di creazione di nuove opere infrangano le frontiere delle mode progettuali. La scomparsa delle barriere tecniche rendono i progetti non soltanto delle entità razionali ma anche emozionali e liberano il processo creativo dalle barriere esecutive. Ha affermato a tal proposito Philipe Starck: “non importa come appaiano le cose, ma quali emozioni esse siano in grado di suscitare”.
Il progetto del tavolo RT01 è nato, ma più propriamente è evoluto, nell’arco di alcuni anni. La nostra principale finalità è stata quella di dar vita ad una costruzione biomeccanica ricercata, sculturale, che coniugasse elementi organici, attinti da organismi biologici, ed una tecnologia puramente meccanica – qualcosa che andasse oltre la semplice funzionalità di un mobile. La sfida maggiore è consistita nel collegare tali indirizzi contrari e nel conferir loro coerenza e poeticità. Il progetto sarebbe dovuto essere audace e al contempo bello. Avrebbe dovuto ispirare emozioni – abbiamo voluto che in ogni singolo elemento pulsasse vita, che non restasse inanimato; abbiamo voluto che apparisse come se provvisto di uno scheletro, di una sua anatomia visibile attraverso un tegumento trasparente. L’insieme sarebbe dovuto comunque risultare solido, apparentemente indistruttibile – come una macchina di fabbrica o una moto veloce. Una forma biomeccanica provvista di cuciture o giunture ossee e tendini connessi con viti visibili è stata tuttavia molto difficile da definire durante l’intero processo di creazione. Essa si aooponeva ai miei precedenti principi formali, la concezione era basata su di un morphing parametricamente definito, difficile da illustrare in termini geometrici. Tuttavia non sarebbero dovuti essere casuali ma in qualche modo ripetuti, come ad esempio negli organismi la parte sinistra è il riflesso di quella destra e così via. Abbiamo tentato di individuare delle possibilità di definire matematicamente nello spazio le figure date. Durante l’intero processo di creazione siamo ricorsi alla modellazione basandoci su reti di poligoni e curve-nurbs che dessero ampie possibilità di trasferire la geometria virtuale verso una sua materializzazione in modelli-prototipi. Tale operazione ha costituito uno dei problemi più seri dell’intero processo. I primi modelli sono stati scolpiti in legno da un artista scultore. L’effetto tuttavia non ci ha soddisfatti, pertanto abbiamo proseguito la modellazione sfruttando il computer fino alla fine.
L’intera ergonomia è stata pensata in base a modelli anatomici definiti. Nella geometria progettata sono stati introdotti dati provenienti da molti altri modelli da noi precedentemente ideati così da agevolare l’ottenimento di una rete perfetta per la versione finale del progetto. RT01 gode di numerose possibilità di regolazione tanto in altezza quanto in grado di inclinazione; il design di ogni singolo elemento conferisce al tutto il carattere tecnologico di uno scheletro. La forma definitiva data agli elementi è derivata da colate sotto pressione di alluminio brunite o verniciate a polvere.
In linea con l’intento di costituire ampie possibilità di creare un ufficio moderno come ambiente da lavoro prodotto del design nel segmento Executive Office, abbiamo anche progettato una serie di pelli /rivestimenti/ di vario tipo che permettessero di modificarlo. Ogni nuova Opera architettonica o di design non nasce a prescindere da un’altra architettura o da altre opere progettate nel tempo. Resta indiscutibile che il lavoro di un designer subisca gli influssi dell’architettura vista in precedenza (che sia essa storica o che rientri nel repertorio dell’autore o nel repertorio di altri autori recepito da giornali). Se così è e se l’architettura costruita è vista come un soggetto, è lecito affermare che il DNA di ogni opera architettonica penetri attraverso l’occhio fino al cervello dell’architetto, in cui va a mischiarsi con il DNA di un’altra architettura, di un’altra opera o di un’altra arte per trarne discendenze. Il cervello dell’architetto è un incubatoio, il luogo di una schiusa in cui a decidere è la selezione naturale. Questo è il meccanismo delle nascite e la forza che si espande nei nuovi progetti. Nel giro di un momento da un DNA forte scaturisce una florida discendenza. La creazione è evoluzione, nuova qualità nasce sulla base di numerose concezioni precedenti e prestiti attinti da diverse discipline spesso sotto forma di risultante o modifica di altre idee o soluzioni già pronte. La forza dell’espressione giace nell’esperienza e nel continuo cambiamento del modo di pensare, così che i nostri progetti divengano parti essenziali di un insieme maggiore.
Testo: Sotyrys Pantopulos, architetto

www.raptorfurniture.de
Produttore Raptor
Famiglia Raptor tavolo RT01
Architonic ID 1228114

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