Felici di essere un’azienda familiare solida, sostenibile, internazionale e innovativa. Kartell è da sempre un laboratorio creativo in cui i designer sono chiamati a lavorare con materiali diversi su prodotti industriali per destinazione d’uso differente, indoor e outdoor. Oggi la strategia aziendale che guarda alle articolate esigenze di mercato ha portato ad un allargamento della gamma potendo quindi spaziare dal living alla luce. Divani e poltrone, sedie e tavoli, lampade e accessori si combinano per creare ambientazioni e soluzioni di arredo per spazi pubblici e privati. La creatività dei designer si concentra nella trasformazione di un progetto in prodotto industriale. La cultura del prodotto e del marchio diventano stile dell’abitare. Kartell si fonda su alcune parole chiave che sono radicate nella storia del marchio e che hanno accompagnato la sua evoluzione nel tempo. Qualità, innovazione, ingegno, ricerca, materiali, design, bellezza sono i cardini strategici del modo di fare impresa che raccoglie dal passato e guarda al futuro. Fin dal suo esordio Kartell ha posto la sua attenzione al tema della ricerca, dell’innovazione e dei processi evolutivi della tecnologia. Partendo dagli oggetti di funzione per uso domestico Kartell ha rivoluzionato la storia del design del dopo guerra, realizzando i più sofisticati prodotti che combinano tecnologia produttiva e materiali innovativi come il carbonio o il biopolimero. La storia si intreccia con l’impegno e la passione di tre generazioni attive nello sviluppo e nell’evoluzione del marchio. Fondata da Giulio Castelli nel 1949, in quegli anni Kartell muove i primi passi nella realizzazione di quel design che sarebbe diventato la bandiera del Made in Italy. Intorno all’azienda, al suo esordio, lavorano i grandi nomi del design e dell’architettura di allora, prima fra tutte Anna Castelli Ferrieri, moglie di Giulio, prima donna architetto a Milano e poi Gino Colombini, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Joe Colombo, Marco Zanuso, Gae Aulenti, Richard Sapper, Giotto Stoppino e Ignazio Gardella. Kartell ha inoltre alimentato negli anni ‘70 un centro di innovazione in tema di comunicazione, un altro elemento che storicamente per il brand è strettamente connesso con il processo evolutivo dei suoi prodotti. Nel 1988 l’azienda è acquisita da Claudio Luti, genero di Giulio e Anna Castelli, che arriva dal mondo della moda. La sensibilità maturata alla Gianni Versace con l’amore per la perfezione e il gusto, si trasforma in una nuova vita per il brand. Luti chiama a sé designer e architetti come Philippe Starck, Ron Arad, Antonio Citterio, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Mario Bellini, Alberto Meda e Vico Magistretti, grazie ai quali nascono quei prodotti che diventeranno presto simbolo del marchio. Il rinnovato approccio con i materiali detta la rotta e la svolta di Kartell: la loro elaborazione, manipolazione e arricchimento consente di arrivare a un prodotto finale che, seppur interamente in plastica, assume connotati mai visti in precedenza. La sedia Maui, la libreria Bookworm, i carrelli Battista e Gastone, la cassettiera Mobil, sono i prodotti che rompono gli schemi e si impongono come fortemente innovativi. La svolta avviene quando, dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, Kartell nel 1999 è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale a cui segue la Louis Ghost, ancora oggi uno dei best seller di Kartell. Da questo momento l’azienda sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale e prosegue la ricerca nello studio delle superfici e delle forme, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti che hanno consentito di arrivare alla realizzazione di prodotti come la sedia Masters e altamente tecnologici come la sedia Piuma, ultraleggera e sottile grazie all’utilizzo della fibra di carbonio e la poltroncina Smatrik, realizzata con un innovativo processo ad iniezione che consente di creare una struttura tridimensionale. Accanto alla divisione habitat, Kartell riapre la divisione illuminazione scrivendo un nuovo capitolo della storia del design della luce. Le lampade, come FL/Y, Bourgie, e più recentemente Battery, Planet, Kabuki, Lantern e Space sono meritevoli di aver connotato lo stile del marchio e di averne decretato la riconoscibilità in tutto il mondo. La Kartell di oggi è un’azienda proiettata al futuro dove accanto a Claudio Luti si sono affiancati i due figli Lorenza e Federico, provenienti ciascuno da esperienze esterne dopo gli studi universitari, che oggi ricoprono rispettivamente i ruoli di Direttore Marketing e Retail e di Direttore Commerciale. L’azienda ha ampliato i suoi orizzonti con nuove divisioni e nuove famiglie di prodotti, introducendo nuove linee da quella soft a quella specificatamente pensata per l’outdoor, continuando sempre la sua evoluzione con l’utilizzo di materiali diversi da quello plastico e la sperimentazione di nuove tecnologie. Raccontare la storia di un’azienda significa entrare nel suo percorso strategico, analizzare le sue tappe evolutive, la sua immagine e Kartell in settantacinque anni, tenendo ferma la sua missione, ha dimostrato di saper cambiare, prevedendo i mutamenti di gusto e le esigenze di un mercato e di un cliente internazionale capace di scegliere e di mescolare. É stata prima ad usare la plastica nell’arredo, si è posizionata nell’alto di gamma e ha giocato con il colore, ha inventato la trasparenza e poi è passata al tessile, ha lavorato con designer della moda e artisti di calibro internazionale, da Bob Wilson a Lenny Kravitz. Ha realizzato collezioni di moda con Normaluisa, Alessandro dell’Acqua per N°21, Moschino, Christian Lacroix e Paula Cademartori e di Fragranze, ed è entrata nel mondo della Tavola, del Bagno con Laufen e dell’Eyewear. Per illustrare tutto questo, nel 1999 ha aperto un Museo per celebrare cinquant’anni di attività di Kartell e raccontare lo straordinario connubio tra plastica e design, rinnovato nel 2015. Contenitore di 1000 oggetti, il Museo Kartell si estende per circa 2500 mq all’interno dello spazio perimetrale dello stabilimento progettato da Anna Castelli Ferrieri e Ignazio Gardella, a Noviglio. Un originale percorso espositivo, ideato da Ferruccio Laviani che offre ai visitatori l’opportunità di una lettura immediata: la collezione è disposta in ordine cronologico su tre piani e all’interno di una tavola sinottica strutturata secondo le seguenti chiavi di lettura: manifestazioni, design, tecnologia e comunicazione. Se per raccontare la propria storia Kartell si avvale del museo aziendale, per illustrare il suo presente, il marchio svolge un eclettico e intenso lavoro di comunicazione, attraverso progetti speciali che si sostanziano in mostre, allestimenti, eventi e attività di co-marketing che coinvolgono sia la rete di negozi presenti in tutto il mondo sia i canali dei social media. La Kartell di oggi è un’azienda proiettata verso il futuro, internazionale, tecnologica e concentrata sullo sviluppo della distribuzione retail e online, sul servizio al cliente e sulla crescita del comparto contract. Negli ultimi anni la comunicazione di Kartell si è focalizzata molto sul web, attraverso le pagine ufficiali del brand che vedono una costante crescita del numero dei fan e un alto tasso di coinvolgimento e interazione, a testimonianza dell’empatia che il pubblico ha nei confronti del marchio e dei suoi prodotti. I negozi monomarca Kartell fanno da amplificatore del brand attraverso allestimenti sed eventi speciali. La sua rete retail diretta e in franchising è in continua espansione con aperture sempre più strategiche nelle più belle città del mondo e nelle vie più prestigiose e centrali consolidando la sua leadership mondiale. Kartell lavora inoltre sulla multicanalità, offrendo un’esperienza di acquisto coerente online e offline. La piattaforma e-commerce è stata lanciata nel 2014. La rete di vendita diretta e indiretta online è globale e oggi Kartell ha sviluppato anche nuove partnership per USA e Cina. Al centro della Kartell di oggi c’è inoltre una forte dedizione volta a sottolineare il suo impegno per la sostenibilità e la tutela dell’ambiente attraverso il manifesto industriale “Kartell loves the planet” lanciato nel 2018 e costantemente arricchito di punti e di azioni virtuose che Kartell persegue in materia di sostenibilità sia sociale che ambientale. La passione per l’eccellenza, che guida lo sviluppo di Kartell dalle sue origini, porta l’azienda a porre l’attenzione alle buone pratiche di sostenibilità. L’intera filiera del processo produttivo vede Kartell impegnata a salvaguardare l’ambiente e a rispettare i protocolli di sostenibilità. I materiali utilizzati sui prodotti nuovi sono tutti riciclati o sostenibili come legno certificato o vetro, ceramiche e metallo. L’impegno sulla sostenibilità si sostanzia anche con azioni in materia di gestione finanziaria, attenzione alle risorse umane e impegno nel sociale. Ogni giorno Kartell si impegna direttamente e totalmente nel fondare le basi e costruire la sua storia che è la storia della famiglia, dei suoi prodotti pensati e progettati grazie a partnership e investimenti in innovazione tecnologica, soluzioni creative e nuovi materiali sempre più performanti e rispettosi dell’ambiente.
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Yara Lysiuk
Lutsk
Italy
Antonio Citterio was born in Meda in 1950. He graduated in architecture from Milan Polytechnic and opened his studio in 1972 where he started his architectural and interior design business. Between 1987 and 1996 he worked in association with Terry Dwan and, together, they created buildings in Europe and Japan. Among his most significant works: the restyling of a block in the historical centre of Seregno, Esprit headquarters in Amsterdam, Antwerp and Milan, industrial plants for Vitra, in Germany, and for Antonio Fusco, in Milan. In 1999 “Antonio Citterio and Partners” was founded by Citterio and Patricia Viel, a multidisciplinary practice for architectural design, industrial design and graphics. Patricia Viel was born in Milano in 1962. She graduated in architecture from Milan Polytechnic in 1987 and she started her collaboration with Antonio Citterio in 1986. From 2005 she is member of the National Institute of Architecture IN/ARCH. The firm develops projects for residential complexes, apartment buildings, hotels, trade centres, industrial sites, restructuring of public buildings, planning of workspace, offices and showrooms; it is also operational in the field of corporate communication - implementing corporate image projects, fittings, graphics. From January 2007 the firm is UNI EN ISO 9001:2000 certified. In the field of industrial design Antonio Citterio works for Italian and foreign companies such as Ansorg, Arclinea, Axor-Hansgrohe, Aubrilam, B&B Italia, Flexform, Flos, Fusital, Guzzini, Iittala, Inda, Kartell, Maxalto, Sanitec Group - Pozzi Ginori, Simon Urmet, Technogym, Tre Più, Vitra. In 2000 the new headquarters opened in Milan, Via Cerva 4, and in May of that same year new offices were opened in Hamburg, 75b Wrangelstrasse. In 2002 the construction of the building where the headquarters of the Edel Company are located, along the Elba river, was completed as well as an office building in Neuerwall, two constructions for offices and textile manufacturing in Legnano and Lecco and the headquarters of the CR&S Centre completed with showroom and offices for B&B Italia in Novedrate. Between 2003 and 2004, a corporate image project was implemented for De Beers (London and Tokyo) and, in May 2004, the Bulgari Hotel was inaugurated in Milan, the first of a chain of luxury hotels known as “Bulgari Hotels and Resorts”. In 2005 the restructuring of the historical Town Hall of Clusone, the project for the headquarters and nursery of the drug company GlaxoSmithKline in Verona, the project for a law firm in Sondrio, Italy were completed; added to this two projects for private house, one in Basel, Switzerland, the other in Sardinia, Italy and the jewellery De Beers in Los Angeles. In September 2006 has been inaugurated the Bulgari Resort in Bali, the Aspesi showroom in Milan and the pedestrian square “Michele Alboreto” in Rozzano. In 2007 the Bulgari restaurant and cafè opened in Tokyo, Ginza district. In January 2008 was completed the building for the New Ermenegildo Zegna Headquarters. The project for the new “Technogym Village” in Cesena (production site, offices and trade centre), a new square in Busto Arsizio; the functional restructuring, furniture and security of the Southern Pier in Marina di Ravenna, the renovation of the urban ex-Martinelli area in Morbegno, all in Italy, master planning and private houses are underway. Antonio Citterio and Partners took part in a great number of international competitions. In 2004: project in cooperation with other architects to change the historical centre of Fiera Milano into a new urban centre; project for the building of the “Brooktorhafen” bridge in the new “Hafencity” district in Hamburg; project to enlarge a new multifunctional school building and a kindergarten for the Deutsche School in Milan. In the same year, together with other architects, he won the competition for the functional arrangement, street furniture and security systems of Molo Guardiano sud / Marina di Ravenna, which was presented on the occasion of the 9th International Exhibition of Architecture of the Biennale of Venice, section “Towns on Water”. In the year 2004, publishing company Electa launched the monography “Antonio Citterio Industrial design”. In 2005, Antonio Citterio and Partners won the competition for the project of an hotel in the Hafencity district in Hamburg and received the 2nd prize at the international design competition for the hotel facilities in the new exhibition grounds of Rho-Pero. In the same year the Neumühlen project receives the 2nd prize from the Hamburg Architektur Preis and a special mention from the Deutscher Architektur Preis. Still in 2005, written by Luigi Prestinenza Pugliesi and published by Edilstampa, the monography “Antonio Citterio” has been issued. In the same year, he received 2nd prize at the design competition for Parco Levante Cesenatico and wins the international architectural competition for the renovation of the Ferrante Aporti building (former Italian post office) in Milan. In 2007: the Mies van der Rohe Award jury selects the project for the GlaxoSmithKline day nursery in Verona; the Italian publishing house Skira issued the monograph “Antonio Citterio. Architettura e Design”; 2nd prize at the international design competition for the Diocesano Museum in Milan. From 2006, Antonio Citterio is professor at the Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera Italiana and from 2007 he is member of the Italian Design Council. In 2007 he received the “Royal Designer for Industry” award from the “Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures & Commerce” in London.
Italy
Con sede a Milano e New York, da quasi quarant’anni Lissoni & Partners sviluppa progetti internazionali di architettura, interni, product design e graphic design, oltre ad avere la direzione artistica di importanti aziende. Guidato da Piero Lissoni, lo studio mescola differenti competenze con un approccio sartoriale grazie al quale si distingue in ambiti diversi, mantenendo una cifra stilistica e un’identità visiva fortemente riconoscibili. Improntati al rigore e alla semplicità, i lavori dello studio sono caratterizzati da cura dei dettagli, coerenza ed eleganza con un’attenzione particolare alle proporzioni e all’armonia. Piero Lissoni è direttore creativo di Alpi, Boffi, Living Divani, Lualdi, Porro e Sanlorenzo, per i quali disegna diversi prodotti. Riconosciuto tra i maestri del design contemporaneo, collabora con numerosi marchi internazionali, tra cui Alessi, Atlas Concorde, B&B Italia, Bonacina1889, Cappellini, Cassina, De Padova, Fantini, Fendi Casa, Flos, Fritz Hansen, Glas Italia, Golran, illycaffè, Kartell, Knoll, Lema, Nerosicilia, Olivari, RBM MORE, Roda, Salvatori, Tecno, Viccarbe. Lo studio, organizzato in diversi ambiti di intervento, comprende Lissoni Casal Ribeiro dedicata a masterplan, landscape design e architettura; Lissoni Associati, orientata ai progetti di interni e agli allestimenti; Lissoni Design che si occupa delle direzioni artistiche e design di prodotto; Lissoni Graphx specializzata in graphic design, comunicazione visiva e brand identity. Lissoni Architecture New York sviluppa invece progetti di architettura e interior design nelle Americhe. Tra i progetti di architettura e interni più importanti si segnalano la nuova sede istituzionale di Banca Ifis a Roma (2024), AP House Milano per Audemars Piguet (2024), il Dorothea Hotel Autograph Collection (Marriott International) a Budapest (2023), gli hotel AKA Nomad a New York, e AKA Alexandria (2023), “The Haven”, la progettazione di un’area esclusiva all’interno della nave da crociera NCL Norwegian Prima (2022), Shangri-La Shougang Park a Pechino (2021) realizzato per le Olimpiadi invernali del 2022, The Ritz-Carlton Residences a Miami Beach (2020), Grand Park Hotel a Rovigno in Croazia (2019), il restyling dello storico locale Camparino in Galleria a Milano (2019), The Middle House del gruppo Swire Hotel a Shanghai (2018), i progetti residenziali One Paraiso e Grand Paraiso a Miami (2018), The Oberoi Al Zorah Beach Resort Ajman negli Emirati Arabi (2017), gli interni di una serie di yacht per Sanlorenzo (2017-2023), Conservatorium Hotel ad Amsterdam (2012), la ristrutturazione dello storico Teatro Nazionale a Milano (2009), oltre agli headquarters di aziende come Boffi, Glas Italia, Fantini, Living Divani e i cantieri navali di Sanlorenzo di La Spezia e Ameglia. I progetti in corso includono un grande complesso ad uso misto (uffici e residenziale) a Budapest, l’ampliamento di The Oberoi Al Zorah Beach Resort ad Ajman, alberghi di lusso a Spalato e a Mumbai, gli interni per SLS Red Sea compreso in The Red Sea Project, un ambizioso progetto di isole extralusso a impatto zero in Arabia Saudita. Nel continente americano inoltre sono in sviluppo alcuni progetti residenziali come Four Seasons Private Residences Lake Austin (Texas), Oakridge Residences a Vancouver e Arborea Itaim a Sao Paulo, oltre ad un resort in Turks and Caicos e un hotel con residenze in Messico. Sono molti anche i progetti residenziali privati di alto livello da Cipro a Shanghai, da Miami a San Francisco. L’interesse di Lissoni per il mondo dell’arte lo ha condotto a disegnare varie esibizioni temporanee come la retrospettiva del fotografo Giovanni Gastel, curata da Germano Celant, a Palazzo della Ragione e l’antologia dedicata al pittore rinascimentale “Bernardino Luini e i suoi Figli” al Palazzo Reale di Milano. Nel 2020 ha realizzato il progetto espositivo della mostra “Giovanni Gastel. The People I like” al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma riproposta nel 2021 alla Triennale di Milano. Dal 2018 al 2023, Lissoni & Partners è stato inoltre socio sostenitore della Fondazione Palazzo Te, una collaborazione avviata con la progettazione dell’allestimento, della grafica e del catalogo della mostra “Tiziano/Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra”, proseguita con l’allestimento delle mostre “Giulio Romano: Arte e Desiderio” (2019), “Venere Divina. Armonia sulla Terra” (2021), “Mantova: l’Arte di vivere” (2022). Per queste ultime è stata realizzata anche l’intera comunicazione visiva. Dal 2015 al 2019 ha collaborato con il Museo Bagatti Valsecchi di Milano progettando la sala delle mostre temporanee e diversi allestimenti, divenendo nel 2017 partner istituzionale della casa museo. Piero Lissoni ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Compasso d’Oro alla Carriera, due Compasso d'Oro ADI, il Good Design Award, il Red Dot Award. Dal 2017 al 2022 è stato Consigliere di Amministrazione del Museo Nazionale MAXXI di Roma e membro dell’Advisory Board del Politecnico di Milano dal 2014 al 2021.
Informazioni su Kartell
Felici di essere un’azienda familiare solida, sostenibile, internazionale e innovativa.
Kartell è da sempre un laboratorio creativo in cui i designer sono chiamati a lavorare con materiali diversi su prodotti industriali per destinazione d’uso differente, indoor e outdoor. Oggi la strategia aziendale che guarda alle articolate esigenze di mercato ha portato ad un allargamento della gamma potendo quindi spaziare dal living alla luce. Divani e poltrone, sedie e tavoli, lampade e accessori si combinano per creare ambientazioni e soluzioni di arredo per spazi pubblici e privati.
La creatività dei designer si concentra nella trasformazione di un progetto in prodotto industriale. La cultura del prodotto e del marchio diventano stile dell’abitare.
Kartell si fonda su alcune parole chiave che sono radicate nella storia del marchio e che hanno accompagnato la sua evoluzione nel tempo.
Qualità, innovazione, ingegno, ricerca, materiali, design, bellezza sono i cardini strategici del modo di fare impresa che raccoglie dal passato e guarda al futuro.
Fin dal suo esordio Kartell ha posto la sua attenzione al tema della ricerca, dell’innovazione e dei processi evolutivi della tecnologia. Partendo dagli oggetti di funzione per uso domestico Kartell ha rivoluzionato la storia del design del dopo guerra, realizzando i più sofisticati prodotti che combinano tecnologia produttiva e materiali innovativi come il carbonio o il biopolimero. La storia si intreccia con l’impegno e la passione di tre generazioni attive nello sviluppo e nell’evoluzione del marchio.
Fondata da Giulio Castelli nel 1949, in quegli anni Kartell muove i primi passi nella realizzazione di quel design che sarebbe diventato la bandiera del Made in Italy. Intorno all’azienda, al suo esordio, lavorano i grandi nomi del design e dell’architettura di allora, prima fra tutte Anna Castelli Ferrieri, moglie di Giulio, prima donna architetto a Milano e poi Gino Colombini, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Joe Colombo, Marco Zanuso, Gae Aulenti, Richard Sapper, Giotto Stoppino e Ignazio Gardella. Kartell ha inoltre alimentato negli anni ‘70 un centro di innovazione in tema di comunicazione, un altro elemento che storicamente per il brand è strettamente connesso con il processo evolutivo dei suoi prodotti.
Nel 1988 l’azienda è acquisita da Claudio Luti, genero di Giulio e Anna Castelli, che arriva dal mondo della moda. La sensibilità maturata alla Gianni Versace con l’amore per la perfezione e il gusto, si trasforma in una nuova vita per il brand. Luti chiama a sé designer e architetti come Philippe Starck, Ron Arad, Antonio Citterio, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Mario Bellini, Alberto Meda e Vico Magistretti, grazie ai quali nascono quei prodotti che diventeranno presto simbolo del marchio. Il rinnovato approccio con i materiali detta la rotta e la svolta di Kartell: la loro elaborazione, manipolazione e arricchimento consente di arrivare a un prodotto finale che, seppur interamente in plastica, assume connotati mai visti in precedenza. La sedia Maui, la libreria Bookworm, i carrelli Battista e Gastone, la cassettiera Mobil, sono i prodotti che rompono gli schemi e si impongono come fortemente innovativi.
La svolta avviene quando, dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, Kartell nel 1999 è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale a cui segue la Louis Ghost, ancora oggi uno dei best seller di Kartell. Da questo momento l’azienda sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale e prosegue la ricerca nello studio delle superfici e delle forme, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti che hanno consentito di arrivare alla realizzazione di prodotti come la sedia Masters e altamente tecnologici come la sedia Piuma, ultraleggera e sottile grazie all’utilizzo della fibra di carbonio e la poltroncina Smatrik, realizzata con un innovativo processo ad iniezione che consente di creare una struttura tridimensionale.
Accanto alla divisione habitat, Kartell riapre la divisione illuminazione scrivendo un nuovo capitolo della storia del design della luce. Le lampade, come FL/Y, Bourgie, e più recentemente Battery, Planet, Kabuki, Lantern e Space sono meritevoli di aver connotato lo stile del marchio e di averne decretato la riconoscibilità in tutto il mondo.
La Kartell di oggi è un’azienda proiettata al futuro dove accanto a Claudio Luti si sono affiancati i due figli Lorenza e Federico, provenienti ciascuno da esperienze esterne dopo gli studi universitari, che oggi ricoprono rispettivamente i ruoli di Direttore Marketing e Retail e di Direttore Commerciale.
L’azienda ha ampliato i suoi orizzonti con nuove divisioni e nuove famiglie di prodotti, introducendo nuove linee da quella soft a quella specificatamente pensata per l’outdoor, continuando sempre la sua evoluzione con l’utilizzo di materiali diversi da quello plastico e la sperimentazione di nuove tecnologie.
Raccontare la storia di un’azienda significa entrare nel suo percorso strategico, analizzare le sue tappe evolutive, la sua immagine e Kartell in settantacinque anni, tenendo ferma la sua missione, ha dimostrato di saper cambiare, prevedendo i mutamenti di gusto e le esigenze di un mercato e di un cliente internazionale capace di scegliere e di mescolare. É stata prima ad usare la plastica nell’arredo, si è posizionata nell’alto di gamma e ha giocato con il colore, ha inventato la trasparenza e poi è passata al tessile, ha lavorato con designer della moda e artisti di calibro internazionale, da Bob Wilson a Lenny Kravitz. Ha realizzato collezioni di moda con Normaluisa, Alessandro dell’Acqua per N°21, Moschino, Christian Lacroix e Paula Cademartori e di Fragranze, ed è entrata nel mondo della Tavola, del Bagno con Laufen e dell’Eyewear.
Per illustrare tutto questo, nel 1999 ha aperto un Museo per celebrare cinquant’anni di attività di Kartell e raccontare lo straordinario connubio tra plastica e design, rinnovato nel 2015. Contenitore di 1000 oggetti, il Museo Kartell si estende per circa 2500 mq all’interno dello spazio perimetrale dello stabilimento progettato da Anna Castelli Ferrieri e Ignazio Gardella, a Noviglio. Un originale percorso espositivo, ideato da Ferruccio Laviani che offre ai visitatori l’opportunità di una lettura immediata: la collezione è disposta in ordine cronologico su tre piani e all’interno di una tavola sinottica strutturata secondo le seguenti chiavi di lettura: manifestazioni, design, tecnologia e comunicazione.
Se per raccontare la propria storia Kartell si avvale del museo aziendale, per illustrare il suo presente, il marchio svolge un eclettico e intenso lavoro di comunicazione, attraverso progetti speciali che si sostanziano in mostre, allestimenti, eventi e attività di co-marketing che coinvolgono sia la rete di negozi presenti in tutto il mondo sia i canali dei social media. La Kartell di oggi è un’azienda proiettata verso il futuro, internazionale, tecnologica e concentrata sullo sviluppo della distribuzione retail e online, sul servizio al cliente e sulla crescita del comparto contract. Negli ultimi anni la comunicazione di Kartell si è focalizzata molto sul web, attraverso le pagine ufficiali del brand che vedono una costante crescita del numero dei fan e un alto tasso di coinvolgimento e interazione, a testimonianza dell’empatia che il pubblico ha nei confronti del marchio e dei suoi prodotti.
I negozi monomarca Kartell fanno da amplificatore del brand attraverso allestimenti sed eventi speciali. La sua rete retail diretta e in franchising è in continua espansione con aperture sempre più strategiche nelle più belle città del mondo e nelle vie più prestigiose e centrali consolidando la sua leadership mondiale. Kartell lavora inoltre sulla multicanalità, offrendo un’esperienza di acquisto coerente online e offline. La piattaforma e-commerce è stata lanciata nel 2014. La rete di vendita diretta e indiretta online è globale e oggi Kartell ha sviluppato anche nuove partnership per USA e Cina.
Al centro della Kartell di oggi c’è inoltre una forte dedizione volta a sottolineare il suo impegno per la sostenibilità e la tutela dell’ambiente attraverso il manifesto industriale “Kartell loves the planet” lanciato nel 2018 e costantemente arricchito di punti e di azioni virtuose che Kartell persegue in materia di sostenibilità sia sociale che ambientale.
La passione per l’eccellenza, che guida lo sviluppo di Kartell dalle sue origini, porta l’azienda a porre l’attenzione alle buone pratiche di sostenibilità. L’intera filiera del processo produttivo vede Kartell impegnata a salvaguardare l’ambiente e a rispettare i protocolli di sostenibilità. I materiali utilizzati sui
prodotti nuovi sono tutti riciclati o sostenibili come legno certificato o vetro, ceramiche e metallo.
L’impegno sulla sostenibilità si sostanzia anche con azioni in materia di gestione finanziaria, attenzione alle risorse umane e impegno nel sociale.
Ogni giorno Kartell si impegna direttamente e totalmente nel fondare le basi e costruire la sua storia che è la storia della famiglia, dei suoi prodotti pensati e progettati grazie a partnership e investimenti in innovazione tecnologica, soluzioni creative e nuovi materiali sempre più performanti e rispettosi dell’ambiente.
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