Bonaldo: una storia tra visione, materia e forma Bonaldo è più di un brand di arredamento: è un emblema di made in Italy e creatività, progresso e stile, in grado di reinterpretare forma e materia in spazi da vivere. Da una piccola bottega di fabbro a una realtà internazionale, l’azienda ha ridefinito, in un percorso di continua crescita, il concetto di abitare contemporaneo, creando un dialogo tra ricerca e sensibilità progettuale. In quasi 90 anni di storia, Bonaldo ha interpretato il design come un linguaggio dinamico, in cui tavoli, sedie, divani, letti e complementi non sono semplici oggetti, ma frammenti di un racconto visivo e tattile, dove il disegno si intreccia con la materia per dare forma a nuove visioni dello spazio; una filosofia che trova piena espressione nel progetto B/Style, attraverso collezioni capaci di creare ambienti armonici e coerenti, in sintonia con questa visione. Bonaldo continua a guardare al futuro con lo stesso entusiasmo che ha segnato i suoi inizi, affermandosi come nome di riferimento a livello mondiale. La sua storia, intrecciata con quella del nostro Paese e del design internazionale, si esprime nei traguardi che hanno segnato ogni fase della sua evoluzione. Le origini: gli anni '30 e '40 La storia di Bonaldo inizia nel 1936, quando Giovanni Vittorio Bonaldo fonda una piccola bottega specializzata nella lavorazione dei metalli. È un’epoca di trasformazioni profonde e l’artigianato rappresenta un sapere prezioso che si tramanda di generazione in generazione attraverso gesti e materiali. Questo esordio racchiude elementi fondanti destinati a perdurare nel tempo: un rapporto autentico con la materia prima e un’incessante ricerca della qualità. Gli anni '50: la forza della materia Con l’Italia del dopoguerra in piena rinascita, Bonaldo si evolve introducendo prodotti che rispondono ai rinnovati bisogni abitativi. È in questo decennio che Albino Bonaldo, figlio del fondatore, introduce una prospettiva più ampia, trasformando la produzione e diversificando la gamma di prodotti con letti in ferro, reti metalliche. La lavorazione del tubolare metallico, affinata in questi anni, diventa un tratto distintivo di Bonaldo, non solo come risposta funzionale al mercato, ma soprattutto come occasione per esplorare inedite possibilità espressive e costruttive che rappresentano le fondamenta per accumulare un patrimonio di conoscenze tecniche e operative, decisive per la sua affermazione futura. Gli anni '60: verso un design intuitivo e dinamico Nel pieno del boom economico, Bonaldo intercetta i cambiamenti della società e sperimenta nuove soluzioni progettuali. Nasce la rete pieghevole, un letto che rivoluziona il concetto di flessibilità spaziale, dimostrando come il design possa rispondere a esigenze concrete con soluzioni visionarie. Da questa intuizione scaturisce una collezione di arredi trasformabili: divani-letto, letti a castello, sedie pieghevoli. Non semplici oggetti, ma strumenti di riconfigurazione degli spazi, pensati per un abitare fluido e in continua trasformazione. Gli anni '70: dall’artigianato all’industria Il metallo diventa il codice espressivo dominante della produzione dell’azienda che compie un passaggio decisivo: dall’artigianato all’industria. Grazie all’esperienza maturata e all’introduzione di nuovi macchinari, Bonaldo amplia le proprie competenze, introducendo lavorazioni sempre più sofisticate che permettono di esplorare nuove tipologie di arredo, dalle reti ai letti, tavoli e sedie, anticipando il concetto di serialità senza rinunciare alla ricerca formale e alla qualità esecutiva. In questo scenario di espansione, nel 1971 Bonaldo debutta al Salone del Mobile di Milano, affermando ufficialmente la propria presenza nel mondo del design italiano. Un momento chiave che definisce contestualmente l’inizio di un percorso verso la scena internazionale. Gli anni '80: il progetto come esperienza Gli anni ’80 segnano un momento cruciale per Bonaldo. Con la nascita di Bonaldo Spa nel 1981, il brand ridefinisce il proprio approccio alla produzione, integrando tecnologia e sensibilità progettuale e introducendo una nuova visione degli imbottiti trasformabili. È così che il divano-letto non è più una soluzione d’emergenza, ma diventa un elemento narrativo capace di fondere estetica e funzione in un unico gesto. È il punto di partenza di un percorso che porterà Bonaldo a una dimensione internazionale, con una produzione sempre più orientata a un design capace di rispondere al linguaggio della contemporaneità. Gli anni '90: collaborazioni, contaminazioni e riconoscimenti Il decennio segna l'inizio di un'era di successi mondiali per Bonaldo. Nel 1996, la sedia pieghevole Più, disegnata da Chiaramonte e Marin, vince il prestigioso Young & Design Award. Questo innovativo progetto, dedicato al concetto di ospitalità e praticità, si distingue per l'originalità della sua forma, riflettendo la capacità di Bonaldo di unire funzionalità e creatività in soluzioni uniche. Questo riconoscimento sancisce l’ingresso dell'azienda in un nuovo paradigma: il prodotto non è solo funzione, ma espressione di un linguaggio estetico. È proprio in questi anni che Bonaldo avvia le prime collaborazioni con designer esterni, creando un dialogo tra la propria esperienza produttiva e nuove visioni creative, tracciando la strada a una progettualità più fluida e aperta alle contaminazioni culturali con un approccio più cosmopolita e attento alle influenze globali. Gli anni 2000: la nascita di icone del design Bonaldo inaugura il nuovo millennio con una forte spinta innovativa, introducendo la filosofia “Design à porter”, un concetto che traccia un ponte tra il design e il mondo della moda, abbracciandone dinamiche e linguaggi espressivi. Da questo momento, l’azienda avvia collaborazioni con alcuni dei più influenti designer internazionali, dando vita a creazioni destinate a diventare icone senza tempo nel panorama del design. La collaborazione con Ron Arad porta alla creazione della poltrona Ron-Aldodown vincitrice del premio IF Design Award 2003, quella Karim Rashid della sedia Poly, premiata con il Good Design Award e il Red Dot Award, mentre Alain Gilles firma Big Table, un progetto audace che diventa immediatamente un prodotto riconosciuto in tutto il mondo. Nel corso degli anni, Big Table è stato realizzato in numerose varianti, rivelandosi non come un semplice tavolo, ma come un'architettura in equilibrio dinamico, dove la struttura metallica si scompone e ricompone in un gioco di piani e prospettive, trasformando un oggetto quotidiano in una vera e propria scultura. Gli anni 2010: celebrazioni e consolidamento internazionale Nel decennio del 2010, Bonaldo consolida la sua identità su scala internazionale, intrecciando espansione e riflessione progettuale. L’azienda abbraccia una visione globale, trasformando la propria eredità in un motore di innovazione. Ogni creazione diventa un manifesto di ricerca e sperimentazione, con un forte valore simbolico. Questa fase segna una metamorfosi consapevole, in cui il brand rafforza il suo linguaggio senza perdere coerenza con la propria essenza. Nel 2011, Bonaldo inaugura a Padova il suo showroom, progettato dall’architetto Mauro Lipparini. Un ambiente di 6000 mq, premiato con il Good Design Award, che diventa non solo il palcoscenico ideale per presentare le collezioni Bonaldo – dalle novità più recenti alle icone che hanno segnato la storia del brand – ma anche un hub polifunzionale dedicato a presentazioni, workshop e incontri con professionisti. Uno spazio che riflette l’apertura internazionale dell’azienda e la volontà di creare un dialogo diretto con il pubblico. Nel 2016, per celebrare il prestigioso traguardo degli 80 anni di attività, Bonaldo presenta il Mass Table, disegnato da Alain Gilles. Questo prodotto celebrativo incarna i valori fondamentali dell’azienda – creatività, innovazione e maestria artigianale – sintetizzando in un unico pezzo l’eredità del passato e la proiezione verso il futuro. Bonaldo oggi: un’identità globale e uno stile riconoscibile Oggi Bonaldo è un punto di riferimento nel mondo del design capace di esprimere una visione moderna dell’abitare grazie a una combinazione unica di creatività, praticità e stile distintivo. La sua identità si riflette nel progetto B/Style, che definisce un approccio armonioso e coerente all’arredo attraverso collezioni coordinate e interconnesse: Dining, Accessories & Lighting, Living e Night: ogni collezione dialoga con le altre, creando ambienti in cui estetica e innovazione si fondono per rispondere alle esigenze di una clientela internazionale e moderna. Con una presenza consolidata in 99 Paesi e oltre 825 punti vendita, Bonaldo si espande attraverso un network globale che comprende 52 tra Bonaldo Flagship Store, Bonaldo Space e Bonaldo Studio. Le aperture in città come Atlanta, Houston, Doha, Torino, Dalian, Shanghai, Tashkent, Pechino, Hong Kong, Mumbai e Giacarta raccontano un'azienda capace di adattarsi a geografie culturali eterogenee senza mai tradire la propria essenza. Ogni spazio diventa un punto di connessione tra visione progettuale e contesto locale, esprimendo un linguaggio coerente che evolve senza perdere identità Le collaborazioni con alcuni dei più talentuosi designer internazionali, tra cui Ron Arad, Karim Rashid, Alain Gilles, Matteo Nunziati, Mauro Lipparini e Bartoli Design, hanno dato vita a prodotti premiati con riconoscimenti, consolidando il ruolo di Bonaldo come interprete di un design che non smette mai di evolversi: dal Good Design Award, al Red Dot Award, dal Stylepark Selected all’Archiproducts Design Award Con quasi 90 anni di storia, Bonaldo prosegue il suo percorso di innovazione con la stessa energia visionaria che ne ha segnato l’evoluzione. Un viaggio in cui progetto e materia si fondono in un racconto in continuo divenire, dando forma a spazi che non sono semplici contenitori, ma luoghi di connessione, esperienze tattili e narrazioni emotive.
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Bonaldo: una storia tra visione, materia e forma
Bonaldo è più di un brand di arredamento: è un emblema di made in Italy e creatività, progresso e stile, in grado di reinterpretare forma e materia in spazi da vivere. Da una piccola bottega di fabbro a una realtà internazionale, l’azienda ha ridefinito, in un percorso di continua crescita, il concetto di abitare contemporaneo, creando un dialogo tra ricerca e sensibilità progettuale.
In quasi 90 anni di storia, Bonaldo ha interpretato il design come un linguaggio dinamico, in cui tavoli, sedie, divani, letti e complementi non sono semplici oggetti, ma frammenti di un racconto visivo e tattile, dove il disegno si intreccia con la materia per dare forma a nuove visioni dello spazio; una filosofia che trova piena espressione nel progetto B/Style, attraverso collezioni capaci di creare ambienti armonici e coerenti, in sintonia con questa visione.
Bonaldo continua a guardare al futuro con lo stesso entusiasmo che ha segnato i suoi inizi, affermandosi come nome di riferimento a livello mondiale. La sua storia, intrecciata con quella del nostro Paese e del design internazionale, si esprime nei traguardi che hanno segnato ogni fase della sua evoluzione.
Le origini: gli anni '30 e '40
La storia di Bonaldo inizia nel 1936, quando Giovanni Vittorio Bonaldo fonda una piccola bottega specializzata nella lavorazione dei metalli. È un’epoca di trasformazioni profonde e l’artigianato rappresenta un sapere prezioso che si tramanda di generazione in generazione attraverso gesti e materiali. Questo esordio racchiude elementi fondanti destinati a perdurare nel tempo: un rapporto autentico con la materia prima e un’incessante ricerca della qualità.
Gli anni '50: la forza della materia
Con l’Italia del dopoguerra in piena rinascita, Bonaldo si evolve introducendo prodotti che rispondono ai rinnovati bisogni abitativi. È in questo decennio che Albino Bonaldo, figlio del fondatore, introduce una prospettiva più ampia, trasformando la produzione e diversificando la gamma di prodotti con letti in ferro, reti metalliche.
La lavorazione del tubolare metallico, affinata in questi anni, diventa un tratto distintivo di Bonaldo, non solo come risposta funzionale al mercato, ma soprattutto come occasione per esplorare inedite possibilità espressive e costruttive che rappresentano le fondamenta per accumulare un patrimonio di conoscenze tecniche e operative, decisive per la sua affermazione futura.
Gli anni '60: verso un design intuitivo e dinamico
Nel pieno del boom economico, Bonaldo intercetta i cambiamenti della società e sperimenta nuove soluzioni progettuali. Nasce la rete pieghevole, un letto che rivoluziona il concetto di flessibilità spaziale, dimostrando come il design possa rispondere a esigenze concrete con soluzioni visionarie.
Da questa intuizione scaturisce una collezione di arredi trasformabili: divani-letto, letti a castello, sedie pieghevoli. Non semplici oggetti, ma strumenti di riconfigurazione degli spazi, pensati per un abitare fluido e in continua trasformazione.
Gli anni '70: dall’artigianato all’industria
Il metallo diventa il codice espressivo dominante della produzione dell’azienda che compie un passaggio decisivo: dall’artigianato all’industria. Grazie all’esperienza maturata e all’introduzione di nuovi macchinari, Bonaldo amplia le proprie competenze, introducendo lavorazioni sempre più sofisticate che permettono di esplorare nuove tipologie di arredo, dalle reti ai letti, tavoli e sedie, anticipando il concetto di serialità senza rinunciare alla ricerca formale e alla qualità esecutiva.
In questo scenario di espansione, nel 1971 Bonaldo debutta al Salone del Mobile di Milano, affermando ufficialmente la propria presenza nel mondo del design italiano. Un momento chiave che definisce contestualmente l’inizio di un percorso verso la scena internazionale.
Gli anni '80: il progetto come esperienza
Gli anni ’80 segnano un momento cruciale per Bonaldo. Con la nascita di Bonaldo Spa nel 1981, il brand ridefinisce il proprio approccio alla produzione, integrando tecnologia e sensibilità progettuale e introducendo una nuova visione degli imbottiti trasformabili. È così che il divano-letto non è più una soluzione d’emergenza, ma diventa un elemento narrativo capace di fondere estetica e funzione in un unico gesto.
È il punto di partenza di un percorso che porterà Bonaldo a una dimensione internazionale, con una produzione sempre più orientata a un design capace di rispondere al linguaggio della contemporaneità.
Gli anni '90: collaborazioni, contaminazioni e riconoscimenti
Il decennio segna l'inizio di un'era di successi mondiali per Bonaldo. Nel 1996, la sedia pieghevole Più, disegnata da Chiaramonte e Marin, vince il prestigioso Young & Design Award. Questo innovativo progetto, dedicato al concetto di ospitalità e praticità, si distingue per l'originalità della sua forma, riflettendo la capacità di Bonaldo di unire funzionalità e creatività in soluzioni uniche. Questo riconoscimento sancisce l’ingresso dell'azienda in un nuovo paradigma: il prodotto non è solo funzione, ma espressione di un linguaggio estetico.
È proprio in questi anni che Bonaldo avvia le prime collaborazioni con designer esterni, creando un dialogo tra la propria esperienza produttiva e nuove visioni creative, tracciando la strada a una progettualità più fluida e aperta alle contaminazioni culturali con un approccio più cosmopolita e attento alle influenze globali.
Gli anni 2000: la nascita di icone del design
Bonaldo inaugura il nuovo millennio con una forte spinta innovativa, introducendo la filosofia “Design à porter”, un concetto che traccia un ponte tra il design e il mondo della moda, abbracciandone dinamiche e linguaggi espressivi. Da questo momento, l’azienda avvia collaborazioni con alcuni dei più influenti designer internazionali, dando vita a creazioni destinate a diventare icone senza tempo nel panorama del design.
La collaborazione con Ron Arad porta alla creazione della poltrona Ron-Aldodown vincitrice del premio IF Design Award 2003, quella Karim Rashid della sedia Poly, premiata con il Good Design Award e il Red Dot Award, mentre Alain Gilles firma Big Table, un progetto audace che diventa immediatamente un prodotto riconosciuto in tutto il mondo. Nel corso degli anni, Big Table è stato realizzato in numerose varianti, rivelandosi non come un semplice tavolo, ma come un'architettura in equilibrio dinamico, dove la struttura metallica si scompone e ricompone in un gioco di piani e prospettive, trasformando un oggetto quotidiano in una vera e propria scultura.
Gli anni 2010: celebrazioni e consolidamento internazionale
Nel decennio del 2010, Bonaldo consolida la sua identità su scala internazionale, intrecciando espansione e riflessione progettuale. L’azienda abbraccia una visione globale, trasformando la propria eredità in un motore di innovazione. Ogni creazione diventa un manifesto di ricerca e sperimentazione, con un forte valore simbolico. Questa fase segna una metamorfosi consapevole, in cui il brand rafforza il suo linguaggio senza perdere coerenza con la propria essenza.
Nel 2011, Bonaldo inaugura a Padova il suo showroom, progettato dall’architetto Mauro Lipparini. Un ambiente di 6000 mq, premiato con il Good Design Award, che diventa non solo il palcoscenico ideale per presentare le collezioni Bonaldo – dalle novità più recenti alle icone che hanno segnato la storia del brand – ma anche un hub polifunzionale dedicato a presentazioni, workshop e incontri con professionisti. Uno spazio che riflette l’apertura internazionale dell’azienda e la volontà di creare un dialogo diretto con il pubblico.
Nel 2016, per celebrare il prestigioso traguardo degli 80 anni di attività, Bonaldo presenta il Mass Table, disegnato da Alain Gilles. Questo prodotto celebrativo incarna i valori fondamentali dell’azienda – creatività, innovazione e maestria artigianale – sintetizzando in un unico pezzo l’eredità del passato e la proiezione verso il futuro.
Bonaldo oggi: un’identità globale e uno stile riconoscibile
Oggi Bonaldo è un punto di riferimento nel mondo del design capace di esprimere una visione moderna dell’abitare grazie a una combinazione unica di creatività, praticità e stile distintivo. La sua identità si riflette nel progetto B/Style, che definisce un approccio armonioso e coerente all’arredo attraverso collezioni coordinate e interconnesse: Dining, Accessories & Lighting, Living e Night: ogni collezione dialoga con le altre, creando ambienti in cui estetica e innovazione si fondono per rispondere alle esigenze di una clientela internazionale e moderna.
Con una presenza consolidata in 99 Paesi e oltre 825 punti vendita, Bonaldo si espande attraverso un network globale che comprende 52 tra Bonaldo Flagship Store, Bonaldo Space e Bonaldo Studio. Le aperture in città come Atlanta, Houston, Doha, Torino, Dalian, Shanghai, Tashkent, Pechino, Hong Kong, Mumbai e Giacarta raccontano un'azienda capace di adattarsi a geografie culturali eterogenee senza mai tradire la propria essenza. Ogni spazio diventa un punto di connessione tra visione progettuale e contesto locale, esprimendo un linguaggio coerente che evolve senza perdere identità
Le collaborazioni con alcuni dei più talentuosi designer internazionali, tra cui Ron Arad, Karim Rashid, Alain Gilles, Matteo Nunziati, Mauro Lipparini e Bartoli Design, hanno dato vita a prodotti premiati con riconoscimenti, consolidando il ruolo di Bonaldo come interprete di un design che non smette mai di evolversi: dal Good Design Award, al Red Dot Award, dal Stylepark Selected all’Archiproducts Design Award
Con quasi 90 anni di storia, Bonaldo prosegue il suo percorso di innovazione con la stessa energia visionaria che ne ha segnato l’evoluzione. Un viaggio in cui progetto e materia si fondono in un racconto in continuo divenire, dando forma a spazi che non sono semplici contenitori, ma luoghi di connessione, esperienze tattili e narrazioni emotive.