Un “Archimbuto” per il Padiglione Italia di De Castelli | Riferimenti di produttori

Fotografo: Federico Marin

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Disegnato dall'architetto milanese Cino Zucchi e realizzato e sponsorizzato da De Castelli, arriverà direttamente dalla provincia di Treviso l'elemento esterno di maggiore impatto dell'atteso Padiglione Italiano alla ormai prossima 14. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.

Cino Zucchi - curatore del Padiglione su incarico del MiBACT - ha infatti progettato un grande portale in Cor-ten Délabré. Il portale, affettuosamente chiamato “Archimbuto” per la sua forma che risuona con lo spazio esistente e accoglie i visitatori alla mostra, valorizza le potenzialità espressive del metallo, con l'individuazione di una speciale finitura che esalta il tipico spettro cromatico - compreso tra grigio, marrone e bluastro - del ferro.

Il progetto sigla l'ulteriore sviluppo della profonda sintonia tra architetto milanese e azienda veneta all'origine, due anni fa, dell'installazione 'Copycat. Empathy and Envy as form-makers' realizzata nell'ambito della 13. Biennale di Architettura, unico progetto italiano segnalato con Menzione d'Onore dalla giuria internazionale della mostra.

Quest'anno, De Castelli trova con il portale disegnato da Zucchi non solo un'eccezionale location espositiva - alle spalle delle seicentesche Gaggiandre sansoviniane dell'Arsenale e poco lontano dalla straordinaria, metallica gru idraulica ottocentesca da poco restaurata dal MiBACT -, ma anche l'ulteriore impulso per proseguire l'indagine delle ampie possibilità espressive del metallo attraverso l'innovazione dei processi produttivi artigianali, che da sempre costituisce la caratteristica fondamentale dell'azienda fondata a Cornuda da Albino Celato.

Azienda che, pur valorizzando una tradizione familiare che vede ben tre generazioni di fabbri, ha infatti scelto di discostarsi dalle modalità correnti di lavorazione del metallo allo scopo di offrirne una percezione assolutamente contemporanea, che alla scala architettonica e del design affina insieme le più evolute frontiere industriali del settore e le abilità artigianali proprie della pedemontana veneta, innovando finiture e processi produttivi anche grazie alla collaborazione con celebri designer italiani e internazionali.
Il grande portale curvilineo del Padiglione Italia funzionerà da 'amplificatore visivo' introducendo i visitatori alla mostra curata da Zucchi, che con il titolo 'Innesti_Grafting' approfondirà le ripercussioni della modernità in ambito italiano, come suggerito ai Padiglioni Nazionali dal direttore della Biennale 2014 Rem Koolhaas.

Ancorato a una platea di cemento, costituito da ben 163 pannelli per un'altezza complessiva di 10 metri e un peso di 6 tonnellate, il portale rappresenta dunque anche la concreta esplicitazione del titolo della mostra: un 'innesto' della creatività contemporanea negli antichi e bellissimi spazi dell'Arsenale, e insieme un 'link' di connessione tra interno ed esterno, dimensione pubblica dei percorsi di visita e fruizione più appartata e riflessiva della mostra.

La panca scultura
Sponsorizzato dal Main Sponsor Lavazza, un secondo contemporaneo 'innesto' chiuderà la mostra Innesti_Grafting curata da Cino Zucchi per il Padiglione Italia della 14. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia.
Ulteriore prova della feconda collaborazione tra Cino Zucchi, che la ha progettata, e l'azienda veneta De Castelli, che la ha realizzata, una panca-scultura in cor-tén délabré di straordinaria lunghezza - dalle forme curvilinee e dall'altezza variabile - si snoderà infatti come un serpente metallico nel verde e luminoso Giardino delle Vergini.
Pensata per offrire ai visitatori una accogliente pausa di relax nello spazio attrezzato del giardino dopo la visita al Padiglione, la panca si pone come ideale pendent del portale Archimbuto, completando la coerente suite spaziale che, nel progetto di Zucchi, si estende a inglobare i prestigiosi e differenziati spazi interni ed esterni dell'Arsenale.

La panca in numeri
La panca-scultura è realizzata in corten, caratterizzata da una finitura acidata e si sviluppa per una lunghezza di 120 metri. É suddivisa in moduli di circa 3 metri - uniti grazie a un fissaggio meccanico nascosto - costituiti dall'accoppiamento di 2 lamiere di circa 5 mm di spessore. Supportata da 220 tubi di spessore differenziato, la panca presenta altezza variabile compresa tra i 15 e i 370 cm.

Architecture: Cino Zucchi

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